Vantaggi dell'età. 8

Adulti e anziani privilegiano selettivamente immagini e ricordi positivi mentre i giovani tendono a fare il contrario: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Psychological Science e condotto su 150 soggetti di varia età da due noti psicologi americani, Michael Kisley dell'Università del Colorado e Stacey Wood del californiano Scripps College. A ciascuno dei partecipanti è stata proposta la visione di una serie di immagini, alcune delle quali catalogate come “positive”, altre come “neutre” e altre ancora come “negative”. Le reazioni psicologiche venivano intanto osservate attraverso un monitoraggio del cervello.
E' risultato che, in percentuali significative, i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni soffermavano di preferenza la loro attenzione sulle immagini, e sulle conseguenti emozioni, di carattere negativo (un incidente automobilistico o un gatto morto sull'asfalto). Questa tendenza, conosciuta e studiata, è nota con il nome di negative bias, cioè di “inclinazione negativa” o “pregiudizio negativo”.
Al contrario, i soggetti di età superiore ai 55 anni hanno privilegiato, in percentuali altrettanto se non ancor più significative, le immagini e le emozioni di segno positivo, come un bel paesaggio o un cono di gelato al cioccolato. Se ne può dedurre (anche se trarre conclusioni definitive da una singola ricerca sarebbe avventato) che con l'età s'impara gradatamente a focalizzarsi maggiormente sulle emozioni “buone” e a depolarizzarsi rispetto a quelle “cattive”.
Ricercare una causa di questa legge piuttosto stravagante potrebbe portare a un cortocircuito interpretativo. Gli anziani, più ottimisti, saranno portati a credere che la vita diventa tanto più bella quanto più la si vive. I giovani, più pessimisti, parlando degli anziani diranno invece che gli dèi si prendono gioco degli uomini, facendo loro apparire il futuro tanto più roseo quanto più il tempo che resta si restringe.

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