Non esiste un unico invecchiamento, ma tanti, anche molto diversi.

"Ho cominciato a scrivere questo libro nel giorno del mio ottantunesimo compleanno. Che cosa mi ha indotto a farlo? Le ragioni sono state essenzialmente tre.
La prima è legata all'insegnamento della Psicologia dello sviluppo che per oltre cinquant'anni ho svolto nell'Università di Padova...è dunque anzitutto un interesse di tipo professionale che mi ha indotto a concentrare l'attenzione su quella che viene oggi generalmente indicata come "la terza età" e su quanto di rilevante la ricerca scientifica è stata sinora in grado di dirci.
Una seconda ragione è di carattere più personale. Sono entrato io stesso da qualche tempo in questa "terza età", ed è dunque naturale che mi sia trovato a riflettere sull'esperienza che sto vivendo, a notare ciò che in me si va trasformando e ciò che invece permane, a osservare come vivono questa stessa esperienza i miei coetanei (...). Ho constatato così che, se alcuni di essi sono andati incontro a un rapido declino, hanno perso slancio vitale e ristretto sempre più il campo delle loro attività e dei loro interessi, inoltrandosi in una vecchiaia che potremmo definire "grigia", altri invece sono rimasti attivi, creativi, aperti alle novità, socialmente e politicamente impegnati, animati da una ricchezza di interessi culturali, artistici, sociali...
Ed ecco la terza ragione: ho ritenuto utile rendere anche altri partecipi di queste mie riflessioni, nonché delle conoscenze sugli aspetti psicologici della terza età che ho avuto modo di acquisire..."

Per scoprire quali sono i "segreti" per un invecchiamento creativo e positivo, secondo il rimpianto Prof. Guido Petter, vi invito alla lettura di una delle sue ultime opere, una sana, godibile lettura: Per una verde vecchiaia, Giunti, 2009.

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