Nessuno può vivere a lungo se non è capace di immaginarlo.

"La vitalità nell’età avanzata dipende da tre fattori: robustezza di costituzione, salute fisica e tipo di copione. L’inizio della vecchiaia è determinato proprio da questi tre fattori. Perciò alcune persone sono ancora vitali a ottant’anni e altre cominciano a vegetare a quaranta. La robustezza di costituzione è un fattore fisso, che non può essere modificato dalla programmazione parentale. Anche l’infermità fisica costituisce a volte un fattore fisso e, a volte, rappresenta anche il tornaconto di un copione. ..Può darsi che le persone più anziane accolgano con gioia un infarto, o un’occlusione delle coronarie, ma questo per un motivo diverso: non perché faccia parte del copione, ma perché le solleva dallo sforzo di tirare avanti una vita di sforzi, quella prevista dal loro copione. Il Bambino presente in loro assume queste disgrazie come se si trattasse di una “gamba di legno”, il che consente loro di dire al Genitore che si portano dentro: “Neanche tu puoi aspettarti che un uomo con una gamba di legno continui a trascinare il peso della tua maledizione stregata”. E, trovandosi di fronte al rischio di un embolo al cervello o al cuore, solo il genitore più crudele e spietato non si darebbe per vinto.
… Anche le persone con una costituzione fisica robusta e senza invalidità fisiche (o di poco conto o ipocondriache) possono iniziare a vegetare molto presto se possiedono dei copioni del tipo “non si sa come andrà a finire”. Si tratta di solito di persone che vivono della sola pensione. L’insegnamento in questi casi è: “Lavora sodo e non fermarti mai!” e la conclusione è: “Dopo di che smetti!”. Jeder dopo aver lavorato indefessamente per venti o trent’anni, dopo aver ricevuto la visita di Babbo Natale, e aver ottenuto il pranzo d’addio con i colleghi, con tanto di orologio d’oro, non sa più che fare. È abituato a scegliere le direttive del suo copione, ma ora le ha esaurite, e non ha nessun’altra programmazione. È perciò contento di starsene seduto aspettando che succeda qualcosa: magari la morte!
Questo fa sorgere una domanda interessante. Che fare dopo che è arrivato Babbo Natale? Per chi ha un copione del tipo “Finché” il dono ha portato termine le richieste del copione, è quindi libero dalle maledizioni dell’anticopione, ora ha la possibilità di fare ciò che fin da ragazzino ha sempre sognato di fare. Ma proseguendo, sulla sua strada, corre moltissimi rischi, come ci confermano molti miti greci. Se è vero che si è liberato dal genitore malefico, è anche vero che è rimasto privo di protezione, è quindi facile che vada incontro a dei guai. Anche questa è una cosa che ritroviamo nelle favole. Una maledizione, bene o male, protegge anche se è fonte di sofferenze e fatiche”.

La frase del titolo è di George Abraham
Da. Eric Berne, “Ciao!”…e poi?. La psicologia del destino umano, Bompiani, 2003

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