L’umanità è giovanissima: la sua memoria corta.

Sicché si può sempre ipotizzare che le leggi fisiche conosciute non siano altro che sintesi di osservazioni non sufficientemente approfondite, e che questa umanità (sapiente) è esistita fino ad ora solo nell’arco di due manifestazioni di leggi prodigiose e discontinue, di due balzi dell’ordine del mondo. Ma un uomo che osserva un orologio dall’ora e 5 all’ora e 55 non sa che suona le ore, non può intuirlo. Non è impossibile che alcuni fatti inspiegabili, come la comparsa della vita sulla terra, siano gli effetti di legge discontinue – di cui non abbiamo ancora avuto il tempo di osservare gli stati successivi.

Ammettiamo per un momento l’ipotesi dell’evoluzione. Un osservatore dell’epoca delle ammoniti avrebbe forse previsto i mammiferi? E quale è lo scienziato dell’epoca di d’Alembert che avrebbe potuto prevedere l’elettrodinamica di Maxwell? E Maxwell, ciò che venne dopo?

Paul Valéry, Cattivi pensieri, Adelphi, 2006

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