I fiori sono stupendi. La magia dell'haiku.

Waga toshi no
Yoru to wa shirazu
Hana zakari.


I fiori sono stupendi,
E ignorano
Che sono vecchia.


Chigestu (poetessa e pittrice, non sono conosciute le date di nascita e morte)


Furusato ya
Chiisai ga ore ga
Natsu kodachi.


Il mio paese:
benché sia piccolo,
i boschi sono miei.


Issa (1762-1826)


Due parole sull'haiku, una forma di poesia giapponese che ne racchiude lo spirito e la magia. La semplicità della sua struttura riproduce infatti le componenti tipiche della mentalità nipponica. La struttura dell’haiku è di 17 sillabe (5/7/5) ed è frutto di due componenti apparentemente inconciliabili: improvvisazione e aderenza allo schema. L’autore di haiku si interessa alle cose naturali, prossime ordinarie e abituali, i piccoli momenti del quotidiano. Ogni cosa deve essere inquadrata nella catena relazionale che la unisce alle altre. L’haiku non sintetizza una marea di impressioni, ma traduce un momento e una impressione, nell’immediatezza dell’attimo. Come nella pittura ad inchiostro, sumie, l’altra grande arte giapponese, l’economia di tratti è essenziale: l’artista non deve riempire lo spazio, ma valorizzare il vuoto, cioè indagare gli interstizi tra le cose. È una lezione del Buddhismo: non sono le cose (o i singoli eventi, le persone, le vite individuali) ad essere importanti, bensì lo sfondo in cui si inscrivono, il vuoto intorno.

Foto: courtesy of Flickr (http://www.flickr.com/photos/sundin13/1680731033/)

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