Vivremo tutti fino a cento anni, se..

Tremila conferenze in 25 anni. Le domande si ripetono. Le risposte no, evolvono grazie all'aggiornamento degli studi e alle indagini epidemiologiche. Ma qualche certezza granitica Roberto Bianchi - medico di Cremona e specialista in Scienza dell'alimentazione, Medicina preventiva e Medicina del lavoro, 10 anni a fare educazione alla salute all'Asl - ormai ce l'ha: la vita si allunga se si interviene sugli stili di vita. E per quanto riguarda l'influenza suina, meglio non vaccinarsi: conviene prenderla e morta lì.

"Da medico lei alimenta un sogno: vivere fino a 100 anni".
Io ribadisco solo un diritto costituzionale. Giappone e Italia sono i Paesi più longevi al mondo e da epidemiologo dico che non c'è regalo migliore da fare a una persona che farla invecchiare bene. Oggi si può arrivare in ottima salute a 80 e 90 anni, con dieta mediterranea appropriata e comportamenti preventivi. Appena le biotecnologie lo consentiranno arriveremo a oltre 100 anni con dignità e autonomia. Oggi esiste la possibilità di spostare molto in là il fronte dell'invecchiamento, con l'ossidologia che studia i radicali liberi e l'invecchiamento dei tessuti, come ha provato anche il Nobel Luc Montaigner. La componente gentica influisce per il 10 per cento, tutto il resto è ambiente e stile di vita.

"Di Omega-3, vitamine e antiossidanti non si può più fare a meno."
Ci evitano il 30 per cento dei tumori e il 40 per cento degli infarti.

"Veniamo ai vaccini, di cui lei non è fautore ovviamente".

Utilizzare vaccini per ogni malattia è una chimera, perchè ogni anno si prendono nuove malattie. Resta fermo il fatto che per alcune, come il tetano, il vaccino è straordinariamente utile. Ma non possiamo pensare di reagire ad ogni nuovo virus con un vaccino perchè potremmo sviluppare una resistenza immunitaria specifica verso ogni tipo di gernmi. Ho dichiarato a suo tempo che avrei mangiato pubblicamente un panino all'aviaria perchè ognuno deve potenziare le proprie capacità del sistema immunitario e non solo sviluppare paura che è immunodepressiva. Esistono strumenti immunostimolanti molto efficaci e facili da usare: uno tra tutti la vitamina C, uno dei farmaci più potenti come antitumorale, antiallergico, protettivo del sistema vascolare e nelle infezioni da raffreddamento. Ha una azione virucida diretta, è interferone stimolante, aumenta il numero e la mobilizzazione dei globuli bianchi. Aggiungiamoci una funzione antibatterica e antiobiotica post virosi. Ma c'è una condizione: che il dosaggio giornaliero non sia di 50 milligrammi pari ad una arancia appena colta, ma di 1000 e fino a 2000 milligrammi. Ovvero uno o due granni che donano vita, e vita agli anni.

Intanto la suina dilaga.

Mia moglie pediatra vede un 80 per cento di febbri suine tra i ragazzi, influenza assolutamente benigna, a mortalità molto bassa che non deve spaventarci. Gli strumenti per difenderci ci sono tutti, per proteggere naso,bocca e gola. Compresa la propoli. Mi risulta che solo il 5 per cento dei medici si sia vaccinato. E il vaccino, per tre sostanze adiuvanti che contiene su cui gravano sospetti di sintomi neurologici, richiede un uso prudente: per me va soministrato solo agli immunodepressi. Per di più questo virus composto di sette diversi monconi, continua a modificarsi mano a mano che pasa da una persona all'altra. La conseguenza?
La protezione vaccinale può durare pochi mesi e se come viene paventato questo virus si ricombinerà con l'aviaria i vaccinati non saranno assolutanmente protetti, i non vaccinati che si sono malati avranno paradossalmente una protezione superiore.

Articolo (qui presentato in sintesi) a firma di Nicoletta Martelletto pubblicato su Il Giornale di Vicenza e disponibile nella versione online integrale cliccando qui.
Foto-collage: http://www.flickr.com/photos/graygoosie/1615794803/

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