Alcuni segreti per invecchiare bene (secondo gli studiosi).

A Milano si è tenuto il primo Congresso Internazionale di Medicina Predi-Preventiva e Rigenerativa, interamente dedicato alla salute della donna. Ecco, in sintesi, le novità riguardanti la salute e la bellezza della donna di oggi e i segreti per invecchiare bene.

Al primo posto, la dieta. Al congresso è stato presentato anche un innovativo regime alimentare che non tiene più conto dell’apporto calorico degli alimenti, ma analizza le molecole che li compongono: carboidrati, proteine, grassi, vitamine, minerali. La dieta mediterranea, con il suo alto contenuto di fibre, acidi grassi omega 3 e antiossidanti , rimane il pilastro nella cura di una nuova categoria di obesi identificata dai ricercatori dell’Università Tor Vergata di Roma.
Un altro concetto importante per la nuova medicina anti-aging è lo sfruttamento dell’ormesi (dal greco ormesis, stimolazione). In base a questa proprietà, brevi periodi di stress lieve stimolano la risposta dei meccanismi di difesa dell'organismo, contribuendo a migliorare la salute e prolungando la vita. Il paradigma dell'ormesi è l'attività fisica, che incrementa il livello di cortisolo e di catecolamine e comporta una reazione immunologica da stress.Un'attività fisica moderata produce quindi effetti positivi sul rischio di infezioni delle vie aeree, compresa l'influenza stagionale, e di stabilizzazione del sistema immunitario.

L’invecchiamento precoce si previene anche controllando alcune reazioni chimiche che avvengono a livello cellulare e molecolare come la glicazione, un fenomeno coinvolto in molte malattie degenerative. La glicazione può essere controllata grazie ad alcuni accorgimenti, come il controllo del carico glicemico dei carboidrati, la riduzione del grasso corporeo, soprattutto addominale, esercizio fisico e in alcuni casi con integratori per esempio a base di carnosina o piridossamina.
E sempre alla lotta all’invecchiamento sono utili nuovi ormoni-chiave identificati al congresso. La vasopressina, per esempio, sembra l’alleato ideale per migliorare l’aspetto della pelle del volto, distendendo i tessuti e riempiendo solchi e segni del tempo, il melanotan II, un derivato sintetico dell’MSH (l’ormone che stimola i melanociti), aiuta a controllare le infiammazioni e sostiene l’abbronzatura, l’ossitocina potrebbe rappresentare un valido supporto per combattere il sovrappeso, grazie alla sua capacità di ridurre l’appetito, infine l’IGF-1 risulta una delle molecole più efficaci nel proteggere l’organismo dai danni del tempo che passa.
Infine, il tanto amato ritocchino, oggi sempre meno invasivo e senza bisturi: si è parlato di un lifting che si avvale delle cellule staminali, lo stem cel facelift, che può essere eseguito in ambulatorio, in anestesia locale, e sfrutta le cellule del grasso addominale per riempire i tessuti svuotati dal tempo, e del liquid face lift, che con iniezioni e trattamenti combinati (botox, biostimolazione, luce pulsata e acido ialuronico) combatte l’invecchiamento del volto su tre fronti: perdita di volumi, rughe e lassità della pelle di volto e décolleté.

Articolo (sintetizzato) tratto da www.Sanihelp.it. Per leggere la versione integrale cliccare qui.
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