Quando la colpa è dei geni...

Invecchiare bene e mantenersi giovani: dieta equilibrata e un corretto stile di vita aiutano, ma a fare la differenza sono i geni. Determinate varianti genetiche, in particolare, fanno sì che l'"invecchiamento biologico" sia 3,6 anni avanti rispetto all'"invecchiamento cronologico". È quanto sostiene un gruppo di studiosi dell'Università di Leicester e del King's College di Londra in collaborazione con l'Università di Groningen in Olanda in una ricerca pubblicata su Nature Genetics.

Tutto ha inizio, spiegano gli scienziati, dai telomeri, le sequenze di Dna che proteggono le estremità dei cromosomi: quando una cellula è sul punto di dividersi, anche le molecole di Dna vengono copiate per costituire il materiale genetico per la "nuova" cellula. Durante la duplicazione, però, può capitare che i telomeri non vengano copiati per intero: in questo caso la duplicazione dà vita a cellule con cromosomi dai telomeri più corti e, di conseguenza, "difettose", e quindi dalla vita più breve. La lunghezza dei telomeri, spiegano i ricercatori, può essere quindi considerata un marker di "invecchiamento biologico". Il team ha analizzato più di 500 mila varianti genetiche che si trovano nei pressi di un gene chiamato Terc, già noto per svolgere un ruolo importante nel mantenere la lunghezza dei telomeri: "Abbiamo trovato che le persone che trasportano specifiche varianti genetiche hanno telomeri più brevi e sembrano biologicamente più anziane - spiega Nilesh Samani, docente di Cardiologia presso l'Università di Leicester -. Data l'associazione dei telomeri più corti con le malattie legate all'età, abbiamo studiato gli individui portatori delle varianti e abbiamo scoperto che questi soggetti sono a maggior rischio di sviluppare queste patologie".

"Per i soggetti portatori delle varianti - conclude Tim Spector del King's College di Londra, coautore dello studio - l''invecchiamento biologico' è stato calcolato 3,6 anni più avanti rispetto all''invecchiamento cronologico'".

Fonte: ripreso integralmente da www.ASCA.it

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