Le superstizioni della nostra vita.

Astri e disastri (Fazi, pagg. 176, euro 15) è l'opera prima di Till Neuburg, uno svizzero settantaduenne che vive a Milano da mezzo secolo. Il sottotitolo recita: "Manuale di sopravvivenza all'astrologia e altre superstizioni" ed è un delizioso pamphlet su alcune "fisse" contemporanee.

A cominciare dal brunch domenicale. "Ordinano solo cose che fanno bene al fatturato del locale: passato di porridge alla cannella, spremute di puro mango tirolese, pane azzimo fatto in casa d'altri, un tris di marmellate di sesamo, ribes crudi e scorza nera di Lochness, e magari un uovo di struzzo cottura diciotto minuti". Oppure nella descrizione dei localini da pauperismo ricercato: "A chi è ancora troppo legato agli stravizi di mammà è consentito aggiungere una fetta di tofu, un cucchiaino di yogurt bianco o qualche goccia di rugiada raccolta sulla tomba di Hermann Hesse. Ci si incontrano architetti d'interni, internisti, ambientalisti, militanti verdi ma anche bianchi, neri, nerazzurri, arancioni, finti straccioni, stilisti, analisti, maestri di karate e maitres a' penser, manager in tenuta da week end, filosofi fatti in casa e, se si è fortunati, forse persino una miliardaria steineriana in libera uscita". Fa pensare quando parla di acqua. "Per millenni l'uomo ha bevuto solo quando aveva sete. Adesso ci si cura, almeno un litro al giorno di acqua minerale, che è più inquinata di quella del rubinetto e costa da 300 a 1000 volte di più. Di tutta l'acqua minerale commercializzata in Europa il 30 per cento è prodotto in Italia. Il bottino (2.200 milioni di euro nel 2006) se lo spartiscono 315 marche, il 53,6 per cento delle quali è controllata da multinazionali. In Italia siamo a 182 litri annui pro capite, inclusi neonati, moribondi e alcolizzati. E lo sa che in Kenya un litro di benzina costa 0,85 euro e uno d'acqua 0,93?".

L'astrologia è in crescita, come il gioco d'azzardo, perché "mancano i punti di riferimento, c'è crisi di valori, non mi faccia dire le solite cose. Il sapere in genere e la scienza sono trascurati se non derisi, così è più comodo spacciare false speranze. Le fasce più deboli, di spirito e di cultura, sono spinte a cercare l'irrazionale, e i ciarlatani glielo vendono, imperversando su tv e giornali". Come ci si difende? "Basterebbe capire che la parte più marcia dell'Italia riempie tv e giornali, fa di tutto per farsi notare, sgomita e grida, vive di visibilità. L'Italia sana è tranquilla, pensa a studiare o lavorare bene, non sogna di avere tre Rolex e due Suv, non cerca visibilità e dunque è come se non esistesse. Però esiste".

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