L’adolescente onnipotente ed eroico è ancora il nostro piccolo padrone.

"Attorno ai trentacinque - quarant’anni un uomo o una donna valutano se si sono realizzati gli obiettivi affettivi, familiari e professionali…
Se si tengono presenti le problematiche legate al lavoro, il soggetto si domanda, soprattutto a partire da quell’età, se ha realizzato i suoi obiettivi, le sue ambizioni, i suoi ideali, se ha fatto il mestiere che voleva e al livello che gli interessava…
Ma durante questo periodo bisogna distinguere più tappe temporali importanti; c’è per esempio il momento che si può considerare la vera mezza età, verso i trentacinque e quaranta anni, e un’età un po’ più avanzata fra i cinquanta e i cinquantacinque…
Una donna ad esempio che si è dedicata a far nascere e crescere i figli, a costruire il suo ménage domestico e che si ritrova a quarantacinque-cinquanta anni con i figli cresciuti… è un problema anche sociale: si tratta di vedere se può trovare anche altri investimenti. Una crisi di investimento analoga a quanto capita agli uomini al raggiungimento dell’età della pensione. Molti uomini entrano in crisi nel momento in cui vanno in pensione; l’hanno desiderata a lungo, tutta la vita vi hanno pensato: “Quando sarò in pensione farò questo e quello!”. Nel frattempo lavorano, lavorano, lavorano e il giorno del pensionamento c’è una rottura degli investimenti, un’estrema difficoltà ad organizzarsi su un tenore di vita differente, a investire su altre attività, e spesso dei veri e propri scompensi…
Che cosa si tratta di accettare? Il fatto che si invecchia, che non si è immortali, perché la maggior parte di noi cerca di difendersi dall’idea della morte… e la consapevolezza – questo è importante – che gli ideali, gli obiettivi, le aspirazioni del’infanzia e dell’adolescenza non sono state raggiunte. In fondo la crisi della maturità non è che la conclusione della crisi dell’adolescenza. L’adolescente onnipotente ed eroico – tutti abbiamo avuto questi fantasmi – non muore che a quaranta, quarantacinque, cinquanta anni".

P.C. Racamier e S. Taccani, Il lavoro incerto, ovvero la psicodinamica del processo di crisi, Tirrenia, Ed. del Cerro, 1986

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