Cosa deve augurarsi un uomo? Né grandezza né felicità, bensì…

Da molto tempo abbiamo dimenticato quasi tutto ciò che i grandi maestri dell’umanità hanno scoperto e insegnato. Hanno insegnato tutti la stessa cosa, da millenni, e ogni teologo o anche ogni uomo di cultura ce la potrebbe dire con parole chiare, che sia incline più verso Socrate o verso Lao Tzu, più verso il Buddha che sorride senza dolore, o verso il Redentore con la corona di spine.

Tutti loro, e in generale ogni sapiente, ogni risvegliato e illuminato, ogni vero conoscitore e maestro dell’umanità, ogni vero conoscitore e maestro dell’umanità ha imparato la stessa cosa, e cioè che l’uomo non deve augurarsi grandezza né felicità, né l’eroismo né la dolcezza della pace, che non deve augurarsi assolutamente niente, nient’altro che sensi puri e vigili, un cuore forte e la fedeltà e l’intelligenza della pazienza, e di saper sopportare con essi la felicità come il dolore, il rumore come il silenzio.


Da: Ansprache in der ersten Stunde des Jahres 1946, Gesammelte Werke vol X, pp 541 ss. Riportato in: Hermann Hesse, La felicità. Versi e pensieri, Oscar Mondadori, 2002
Foto: courtesy of Flickr (http://www.flickr.com/photos/deniscollette/541299099/)

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