"Dio mio, quante cose strane succedono oggi. Invece ieri tutto andava liscio. Che sia stata scambiata, stanotte?
Vediamo un po’: quando mi sono alzata, stamattina, ero sempre la stessa?
A ripensarci mi sembra di ricordare che mi sentivo un po’ diversa…
Ma se non sono la stessa, allora mi debbo chiedere: chi sono?
Ecco, questo è il grande problema!"
(…)
Per qualche istante, il Bruco ed Alice si guardarono in silenzio.
Infine il Bruco si tolse di bocca la pipa e, con voce languida ed assonnata, chiese: “E tu chi sei?”
Questa non era certamente la maniera più incoraggiante per iniziare una conversazione. Alice rispose con voce timida: “Io… io non lo so, per il momento, signore … al massimo potrei dire chi ero quando mi sono alzata stamattina, ma da allora ci sono stati parecchi cambiamenti”
“Che cosa vuoi dire? – disse il bruco, severo. – Spiegati!”
“Mi dispiace, signore, ma non posso spiegarmi – disse Alice – perché io non sono più io; capisce?”
“No” disse il Bruco.
“Mi dispiace di non sapermi esprimere più chiaramente – riprese Alice con molta gentilezza – ma non ci capisco niente neppure io. Aver cambiato di statura tante volte in un son giorno è una cosa che confonde parecchio, mi creda”.
Da: Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie